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Maestro della tela jeans

(Attivo in Italia del Nord nel tardo XVII secolo)

La colazione di una donna con due bambini

Olio su tela, 77,7 x 101 cm.

  • PROVENIENZA
  • BIBLIOGRAFIA
  • MOSTRE
  • DESCRIZIONE

PROVENIENZA


Buenos Aires, collezione privata.

BIBLIOGRAFIA


- Gerlinde Gruber, in Un inedito del Maestro della tela jeans e altre scene del quotidiano, Chiara Naldi (ed.), catalogo della mostra, Lugano, Galleria Canesso, 2012, pp. 34-39. 

MOSTRE


Un inedito del Maestro della tela jeans e altre scene del quotidiano, Lugano, Galleria Canesso, 2012.

DESCRIZIONE


La composizione ci presenta una donna non più giovane che siede a terra in compagnia di due bambini. Tutti e tre sembrano appartenere ad una classe sociale umile: indossano abiti rurali ed entrambi i bambini hanno vesti consunte e lacere.
L’attenzione è interamente concentrata sui tre personaggi, i cui abiti sono resi con ricchezza di dettagli; ignoriamo, però, dove si trovino. Lo spazio intorno a loro è oscuro, si intravvede solo parte di un’architettura muraria. Se è corretto interpretare il dettaglio di tessuto bianco su cui siede la donna in basso a sinistra come un cuscino, allora è plausibile pensare di trovarsi in un interno; non abbiamo tuttavia alcun altro indizio che possa portare ad una definizione più precisa del contesto spaziale.
La descrizione degli abiti contadini dei tre, al contrario, è condotta con particolare cura per il dettaglio. L’anziana donna porta un’ampia gonna marrone scuro, su cui spicca il rosso, presumibilmente di una sottogonna; è tuttavia difficile interpretare correttamente quest’ultima superficie senza pieghe. Al di sopra, la donna indossa un grembiule di jeans blu, evidentemente ad ulteriore protezione; ne regge un lembo con la mano sinistra per creare una sorta di supporto al piatto di maiolica dal quale attinge con un cucchiaio di metallo.
Il busto è avvolto in una camicia bianca, sulla quale indossa un corsetto marrone. Sopra il corsetto è legato un colletto bianco, il quale passa poi sotto il seno ed è fermato, all’altezza della vita, con dei lacci. La donna sembra avere la gamba sinistra sollevata e ripiegata verso il petto a sostegno del piatto; la gamba destra è invece distesa, rendendo così visibile il piede ferito e fasciato da una benda. Dietro di lei, a destra, è accovacciata una piccola bambina le cui gonne sovrapposte, una rossa e una marrone scura, rendono la parte inferiore particolarmente voluminosa, mentre il busto è ricoperto da una robusta stoffa di colore marrone scuro. Si può supporre dalla parte di colletto bianco affiorante, nonostante non sia visibile alcuna camicia, che anche la bambina ne indossi una. Il suo grembiule bianco, ormai ingrigito, è allacciato subito al di sotto del seno, come ancora oggi si usa portare nei costumi tradizionali di alcune valli alpine. Il capo è avvolto in un fazzoletto della medesima stoffa, ormai lacero. Le mani sono probabilmente raccolte sul grembo, nascoste sotto un ulteriore drappo legato intorno al collo e viene imboccata da un giovane fanciullo. Ci si domanda come mai, dato che è già grande abbastanza per mangiare da sola; forse è troppo debole? La sua bocca aperta, in un’espressione triste del volto, è in attesa di ricevere il cucchiaio successivo. Anche il fanciullo che la nutre ha un’espressione seria e le sostiene delicatamente la testa con la mano sinistra. Non è molto chiaro da dove abbia preso la zuppa o il passato con cui è riempito il cucchiaio. L’unico piatto visibile è quello sorretto dall’anziana donna, il cui volto, quasi una maschera,appare a sua volta malato anche a causa del pallore dell’incarnato, in contrasto con il colore delle mani.
La giacca marrone scura del ragazzo è talmente lacera in alcune parti della manica da lasciar scorgere un brano del tessuto rosso sottostante; indossa quindi anche lui più strati, il che potrebbe indicarci che i tre sono esposti al freddo. Il fanciullo è probabilmente in piedi; porta un colletto bianco relativamente ampio ed un cappello adornato anteriormente da una piuma e da un nastro rosso.
Il dipinto è da mettere in relazione con un gruppo di opere attribuite al Maestro della tela jeans: un anonimo che operò verso la fine del XVII secolo in Lombardia1. Anche se nel presente dipinto il grembiule di jeans non è così logoro da lasciar intravvedere la trama, esso è comunque analogo a quello rappresentato dall’anonimo artista in un altro dipinto, precisamente quello della donna protagonista in Madre mendicante con due bambini , la cui usura rende evidente la trama di fili bianchi intrecciati a quelli blu.
In questo dipinto il Maestro della tela jeans rielabora motivi già impiegati in altre opere, il che è tipico di questo artista. La donna anziana seduta è, infatti, in stretta relazione con quella rappresentata in un dipinto oggi purtroppo disperso, già in collezione Cucchi a Novara: Donna anziana con fanciullo . Quest’ultimo dipinto è noto soltanto attraverso una foto in bianco e nero, ma da quanto è ancora leggibile, risulta evidente la prossimità fra le due rappresentazioni. Tuttavia nel dipinto già di collezione Cucchi il grembiule sembra essere piuttosto bianco e sulla benda del piede è visibile il sangue filtrato, il che concentra l’attenzione sulla ferita. Anche il bambino ha la testa ferita e cinta da una benda. Il quadro ex Cucchi, quindi, pare tematicamente incentrato sulle lesioni, mentre nel nostro dipinto entrambi i bambini paiono illesi e sulla benda che avvolge il piede della donna non è visibile alcun segno di sangue. Eppure anche i protagonisti del nostro dipinto non versano in buone condizioni: hanno del cibo, ma non si tratta certo di un convito gioioso e ci sembrano consapevoli del loro misero pasto, la cui povertà contrasta con la finezza del cucchiaio metallico. Lo sguardo dell’anziana donna malata è rivolto all’osservatore, che si trova così direttamente confrontato con la sua indigenza.
Anche i due bambini possono essere confrontati con quelli presenti in un altra opera del Maestro. Nel Pasto frugale con due bambini , infatti, un fanciullo imbocca una bambina con un cucchiaio, ma lì il ragazzo è abbigliato visibilmente in modo diverso e la bambina,a differenza di quella del nostro dipinto, ha gli occhi chiusi, tiene in mano un pezzo di pane e ha la testa avvolta da un fazzoletto nero, non bianco e liso.
Dal punto di vista stilistico, quest’opera è molto interessante: proprio la possibilità di confrontare le due versioni del motivo dell’anziana donna seduta ne rende evidenti le differenze. Soprattutto osservando il rigonfiamento della manica della camicia è ravvisabile come il Maestro della tela jeans nel dipinto della Galleria Canesso lasci apparire, attraverso un più marcato passaggio tonale, la medesima struttura delle pieghe, ma più geometrizzante e quindi tendenzialmente astratta.
La raffinatezza e delicatezza con cui è reso l’incarnato, specialmente nel volto della bambina, ci rinviano alla stesura del Piccolo mendicante con focaccia ripiena.

G. G.

Nota:
1- Sul Maestro della tela jeans, vedere G. Gruber, Il Maestro della tela jeans: un nuovo pittore della realtà nell' Europa del tardo Seicento, "Nuovi Studi", 11, 2006 (2007), pp. 159-170; e Il Maestro della tela jeans. Un nuovo pittore della realtà nell' Europa della fine del XVII secolo, catalogo della mostra, Paris, Galerie Canesso, 2010.