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Giuseppe Ruoppolo (Naples, 1630? - 1710)

(Napoli, 1630? - 1710)

Natura morta con cesto di uva e melograni

Olio su tela, cm 125 x 91

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BIBLIOGRAFIA


Maia Confalone, in Un museo tutto da bere. Arte e vino, catalogo della mostra, Napoli 2011, p. 106, cat. 11 (con bibliografia precedente).

MOSTRE


Un museo tutto da bere. Arte e vino, Napoli, Museo del Duca di Martina, 21 dicembre 2011 – 15 aprile 2012.

DESCRIZIONE


Dal fondo scuro emerge, con un’efficacia mimetica di vigoroso accento naturalistico, la sontuosa cesta di giunchi intrecciati ricolma di diverse qualità di uva – bianca, nera e cornicella – i cui turgidi grappoli traboccano sul basamento roccioso in primo piano, occupato da melograni e ciliegie. Il confronto con la natura morta firmata con Uva, pigne, mele, fichi secchi, noci e nocciole su un ripiano e una lumaca, di collezione privata (Spinosa 2011, p. 294, cat. 344), ne consente l’attribuzione alla prima maturità di Giuseppe Ruoppolo, raro pittore di nature morte spesso confuso con Giovan Battista Ruoppolo che, poco convincentemente, data la quasi identica età, sarebbe stato, a detta del De Dominici, suo zio. Sebbene le pochissime notizie biografiche sull’artista rendano ancora complessa la ricostruzione del suo percorso stilistico, la critica più recente vi riconosce l’influenza dei naturalisti napoletani di primo Seicento, da Luca Forte a Quinsa, dal primo Paolo Porpora al giovane Giuseppe Recco, e sembra propensa a restituire ai suoi esordi il gruppo di composizioni già assegnate al monogrammi sta ”GRU”, cosiddetto per le iniziali segnate sulle tele e corrispondenti a quelle del pittore in esame.
Maia Confalone